VIOLETTA:
Dite alla giovine - sì bella e pura
Ch'avvi una vittima - della sventura,
Cui resta un unico - raggio di bene
Che a lei il sacrifica - e che morrà!

GERMONT:
Sì, piangi, o misera - supremo, il veggo,
È il sacrificio - ch'ora io ti chieggo.
Sento nell'anima - già le tue pene;
Coraggio e il nobile - cor vincerà.

VIOLETTA:
Or imponete.

GERMONT:
Non amarlo ditegli.

VIOLETTA:
Nol crederà.

GERMONT:
Partite.

VIOLETTA:
Seguirammi.

GERMONT:
Allor...

VIOLETTA:
Qual figlia m'abbracciate forte
Così sarò.
Tra breve ei vi fia reso,
Ma afflitto oltre ogni dire. suo conforto
Di colà volerete.

GERMONT:
Che pensate?

VIOLETTA:
Sapendol, v'opporreste al pensier mio.

GERMONT:
Generosa! e per voi che far poss'io?

VIOLETTA:
Morrò! la mia memoria
Non fia ch'ei maledica,
Se le mie pene orribili
Vi sia chi almen gli dica.

GERMONT:
No, generosa, vivere,
lieta voi dovrete,
Merce' di queste lagrime
Dal cielo un giorno avrete.

VIOLETTA:
Conosca il sacrifizio
Ch'io consumai d'amor
Che sarà suo fin l'ultimo
Sospiro del mio cor.

GERMONT:
Premiato il sacrifizio
Sarà del vostro amor;
D'un opra così nobile
Sarete fiera allor.

VIOLETTA:
Qui giunge alcun: partite!

GERMONT:
Ah, grato v'è il cor mio!

VIOLETTA:
Non ci vedrem più forse.

DUE:
Siate felice Addio!