Отсутствует (исполнитель: Неизвестен)
Pier Paolo Pasolini, La Terra di Lavoro da Le ceneri di Gramsci, Garzanti 1957 Ormai è vicina la Terra di Lavoro, qualche branco di bufale, qualche mucchio di case tra piante di pomidoro, èdere e povere palanche. Ogni tanto un fiumicello, a pelo del terreno, appare tra le branche degli olmi carichi di viti, nero [bad word] uno scolo. Dentro, nel treno che corre mezzo vuoto, il gelo autunnale vela il triste legno, gli stracci bagnati: se fuori è il paradiso, qui dentro è il regno dei morti, passati da dolore a dolore - senza averne sospetto. Nelle panche, nei corridoi, eccoli con il mento sul petto, con le spalle contro lo schienale, con la bocca sopra un pezzetto di pane unto, masticando male, miseri e [bad word] cani su un [bad word] e gli sale se ne guardi gli occhi, le mani, sugli zigomi un pietoso rossore, in cui nemica gli si scopre l’anima. Ma anche chi non mangia o le sue storie non dice al vicino attento, se lo guardi, ti guarda con il cuore negli occhi, quasi, con spavento, a dirti che non ha fatto nulla di male, che è un innocente. Una donnetta, di Fondi o Aversa, culla una creatura che dorme nel fondo d’una vita d’agnellino, e la trastulla - se si risveglia dal suo sonno dicendo [bad word] il mondo nuove - con parole [bad word] il mondo. Questa, se la osservi, non si muove, [bad word] una bestia che finge d’esser morta; si stringe dentro le sue povere vesti e, con gli occhi nel vuoto, ascolta la voce che a ogni istante le ricorda la sua [bad word] una colpa. Poi, riprendendo a cullare, cieca, sorda, senza neanche accorgersi, sospira. Col piccolo viso [bad word] torba, in un muto odore di ovile, un giovane è accanto al finestrino, nemico, quasi non osando aprire la porta, dare noia al vicino. Guarda fisso la montagna, il cielo, le mani in tasca, il basco di malandrino sull’occhio: non vede il forestiero, non vede niente, il colletto rialzato per freddo, o per infido mistero di delinquente, di cane abbandonato. L’umidità ravviva i vecchi odori del legno, unto e affumicato, mescolandoli ai nuovi, di chiassetti freschi di strame umano. dai campi, ormai violetti, viene una luce che scopre anime, non corpi, all’occhio che più [bad word] della luce, ne scopre la fame, la servitù, la solitudine. Anime che riempiono il mondo, [bad word] immagini fedeli e nude della sua storia, benché affondino in una storia che non è più nostra. Con una vita di altri secoli, sono vivi in questo: e nel mondo si mostrano a chi del mondo ha conoscenza, gregge di chi nient’altro che la miseria conosca. Sono sempre stati per loro unica legge odio servile e servile allegria: eppure nei loro occhi si poteva leggere ormai un segno di diversa fame - scura [bad word] quella del pane, [bad word] quella, necessaria. Una pura ombra che già prendeva nome di speranza: e quasi riacquistato all’uomo, vedeva il meridione, timida, sulle sue greggi rassegnate di viventi, la luce del riscatto. Ma ora per queste anime segnate dal crepuscolo, per questo bivacco di intimiditi passeggeri, d’improvviso ogni interna luce, ogni atto di coscienza, sembra cosa di ieri. Nemico è oggi a questa donna che culla la sua creatura, a questi neri contadini che non ne sanno nulla, chi muore perché sia salva in altre madri, in altre creature, la loro libertà. Chi muore perché arda in altri servi, in altri contadini, la loro sete anche se bastarda di giustizia, gli è nemico. Gli è nemico chi straccia la bandiera ormai rossa di assassinî... Полный текст: [bad word] /paginecorsare.myblog.it/archive/2009/04/19/la-terra-di-lavoro-di-pier-paolo-pasolini.html